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Abstract

Le previsioni demografiche della popolazione mondiale, configurano nel futuro prossimo, un aumento straordinario di soggetti ultraottantenni e ultranoventenni (“grandi vecchi” o oldest old). Nonostante la valutazione neuropsicologica sia un elemento indispensabile nella diagnosi di demenza, pochissimi studi si sono concentrati sulla valutazione delle funzioni cognitive di questi soggetti e ad oggi, da quanto emerge dalla letteratura, non esiste una batteria neuropsicologica italiana costruita appositamente per la valutazione del “grande vecchio”. Sono presentati e discussi i risultati preliminari di uno studio che ha come obiettivo la creazione di una batteria neuropsicologica in lingua italiana composta da prove ecologiche (simili ai compiti che l’individuo affronta nella vita quotidiana) e da un’indagine sui fattori di riserva cognitiva al fine di accrescere le conoscenze sul funzionamento cognitivo degli oldest old cognitivamente integri e di discriminarli da quelli con decadimento cognitivo di grado lieve.
VI Convegno Nazionale di Psicologia dell'Invecchiamento
Batteria ecologica italiana
per
la valutazione degli oldest old
Martina Pigliautile13, Caterina Primi2, Francesca Chiesi2, Marta Olivetti Belardinelli3,
Stefano Federici1, Patrizia Mecocci3
1 Universita di Perugia
2 Universita di Firenze
3 Universita
La
Sapienza, Roma
Le previsioni demografiche della popolazione mondiale, configurano nel futuro prossimo, un
aumento straordinario di soggetti ultraottantenni e ultranoventenni ("grandi vecchi" o oldest
old), Nonostante la valutazione neuropsicologica sia
un
elemento indispensabile nella
diagnosi di demenza, pochissimi studi
si
sono concentrati sulla valutazione delle funzioni
cognitive di questi soggetti e ad oggi, da quanto emerge dalla letteratura, non esiste una
batteria neuropsicologica italiana costruita appositamente per la valutazione
de!
"grande
vecchio". Sono presentati e discussi i risultati preliminari di uno studio che ha come obiettivo
la creazione di una batteria neuropsicologica in lingua italiana composta da prove ecologiche
(simili ai compiti che l'individuo affronta nella vita quotidiana) e da un'indagine sui fattori di
riserva cognitiva al fine di accrescere le conoscenze sul funzionamento cognitivo degli oldest
old cognitivamente integri e di discriminarli da quelli con decadimento cognitivo di grado
Ii eve,
Dati preliminari sulla validazione della scala di intelligenza WAIS-IV
in
un
campione di anziani
Lina Pezzuti, Annamaria Micolano, Arturo Orsini
Universita
La
Sapienza, Roma
II
presente contributo intende portare i primi dati di validazione dei subtest componenti la
Wechsler Adult Intelligence Scale -Fourth Edition (WAIS-IV, Wechsler, 2008) che
attualmente e in fase
di
taratura in Italia. I
15
subtest componenti la WAIS-IV saranno
analizzati
in
funzione di eta, istruzione e genere.
Al
momento le analisi sono state eseguite su
un
campione di 174 anziani tra i 60 e i 90 anni (84 donne e 90 uomini; eta media=75.2,
ds=7.8; scolarita media 8.04, ds=4.5). Sono state effettuate delle Ancova per studiare l'effetto
eta (controllando per la scolarita), l'effetto genere (controllando per scolarita), e l'effetto
scolarita (controllando per eta). Dai risultati emerge: nessun effetto eta per i subtest
infomazione, somiglianze, completamento figure e memoria cifre; nessun effetto di genere sui
subtest; nessun effetto di scolarita su somiglianze. Tali dati dovranno essere confermati con
un campione piu ampio che verosimilmente avremo
in
occasione del convegno.
44
... Gli stimoli musicali, inoltre, risulterebbero pfo fruibili e motivanti per i partecipanti anziani (Halpern e Bartlett, 2002). Una quarta e ultima area problematica e quella riconducibile alla capacita di una valutazione cognitiva di essere utile anche per la pianificazione di un intervento riabilitativo.A tal fine, si ritiene che la valutazione cognitiva debba, da una parte, garantire una certa validita ecologica e, dall'altra, valutare tutta la complessita delle potenzialita funzionali del soggetto anziano, relative sia alle limitazioni nelle attivita sia alle restrizioni nella partecipazione sociale (De Beni et al., 2008;Spooner e Pachana, 2006;Pigliautile et al., 2013). La validita ecologica -definita come relazione funzionale e predittiva tra l'esito ottenuto in una serie di prove neuropsicologiche e il comportamento nei diversi contesti della vita quotidiana (Sbordone, 1996)-pone l'accento sul fatto che una valutazione e tanto pfo utile quanto pfo riesce a restituire un'immagine del funzionamento individuale (limitazioni nelle attivita e restrizioni nella partecipazione) mediante l'uso di test che includano compiti simili a quelli della vita quotidiana (approccio verisimilitude) o che presentino un'elevata correlazione con misure predittive dello svolgimento delle attivita di vita quotidiana (approccio veridicality). ...
... La validita ecologica -definita come relazione funzionale e predittiva tra l'esito ottenuto in una serie di prove neuropsicologiche e il comportamento nei diversi contesti della vita quotidiana (Sbordone, 1996)-pone l'accento sul fatto che una valutazione e tanto pfo utile quanto pfo riesce a restituire un'immagine del funzionamento individuale (limitazioni nelle attivita e restrizioni nella partecipazione) mediante l'uso di test che includano compiti simili a quelli della vita quotidiana (approccio verisimilitude) o che presentino un'elevata correlazione con misure predittive dello svolgimento delle attivita di vita quotidiana (approccio veridicality). Ne consegue che tenere conto della validita ecologica nella scelta degli strumenti della valutazione cognitiva dell'anziano appare di primaria importanza; ed e proprio in tale direzione che possiamo leggere i tentativi in corso di realizzare batterie ecologiche per la valutazione delle funzioni cognitive degli anziani (Wilson et al., 2008;Pezzuti et al. 2013a;Pezzuti et al. 2013b;Pigliautile et al., 2013). 11 tema della valutazione delle potenzialita del soggetto, invece, sembra rilevante alla luce delle recenti scoperte circa la plasticita corticale dell'anziano, che giustifica programmi di intervento di potenziamento e di riabilitazione (Liberati et al., 2012). ...
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La valutazione cognitiva appare una componente fondamentale della valutazione geriatrica multidimensionale e definire delle linee guida su come debba essere condotta sembra un’importante sfida. In risposta a recenti riflessioni che auspicano il ricorso ad un approccio clinico-neuropsicologico e la necessità di abbracciare nuove impostazioni teoriche e nuovi modelli, vengono messi in evidenza i principali elementi di criticità della valutazione cognitiva dell’anziano per poi illustrare come il modello della riserva cognitiva, il modello biopsicosociale e la visione “incarnata” del rapporto mente-corpo, aprano a nuove prospettive. Sulla base del Sistema Nazionale per le Linee Guida, promosso dall’Istituto superiore di sanità (ISS) e dal Centro nazionale epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (CNESPS), si immagina un possibile sviluppo di linee guida della valutazione cognitiva dell’anziano, utile a definire quali strumenti utilizzare nei diversi contesti di valutazione (ad esempio, valutazione di screening presso il medico di base, valutazione cognitiva presso centri specialistici, valutazione per l’assegnazione di una tecnologia assistiva) e con le diverse tipologie di utenti (ad esempio, soggetti con afasia).
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