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Polarizzazione degli interessi, conflitto di interessi, lobbying e partecipazione

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Andrea Ferrarini
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In questo articolo ci occupiamo di uno dei meccanismi più ambigui attraverso cui si manifesta il fenomeno corruttivo e si instaurano i conflitti di interessi tra individui e tra individui e organizzazioni: il DONO. Quando ci siamo trovati ad approfondire, qualche anno fa, l'articolo 4 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (divieto di accettazione di regali o altre utilità) abbiamo avuto l'impressione di trovarci di fronte, in qualche modo, alla storia dell'umanità. Vi sembra di esagerare? Allora seguiteci e vedrete che non ve ne pentirete!
Andrea: Caro Massimo cos'è lo spazio etico? Noi ci chiamiamo Spazioetico e abbiamo studiato molti fenomeni: la corruzione, il conflitto di interessi, le politiche di trasparenza … Però lo spazio etico è rimasto sempre sullo sfondo. Come se fosse qualcosa di assodato e insondabile… Massimo: E' lo spazio dei comportamenti non esigibili per legge, come suggerito da Lord Moulton. In un articolo del 1924 (Law and Manner) John Fletcher Moulton immagina una terra di mezzo che si estende tra la legge e la libertà assoluta: è il dominio delle manners, cioè delle buone maniere, lo spazio del "fare ciò che dovresti fare, anche se non sei obbligato a farlo".
Abbiamo scritto questo articolo per suggerirvi alcune direttrici su cui sviluppare le attività previste dai PTPC e le future ricerche sui fenomeni corruttivi: le relazioni (interpersonali, di scambio e di delega), gli interessi (primari e secondari) e le interazioni (convergenze e conflitti) tra interessi. Non si tratta di argomenti nuovi, ma è nuovo il punto di vista da cui questi argomenti devono essere trattati. Mappando i processi si assume il punto di vista dell'organizzazione: si presuppone che le persone siano oneste, ma che i processi in cui le persone sono coinvolte siano vulnerabili alla corruzione. Questo punto di vista organizzativo, questo approfondire la vulnerabilità dei processi è il nocciolo del fondamentale cambio di rotta proposto da ANAC nel 2015. Ecco, nel 2019 noi auspichiamo che si realizzi un secondo cambio di rotta: che si ritorni a parlare delle persone. Delle persone che spesso vivono in modo tossico le proprie relazioni, oppure non sanno gestire correttamente le interazioni tra interessi primari e interessi secondari. Delle persone fragili, che innescano la corruzione. Si tratta di un cambio di rotta ancora tutto da realizzare.
Andrea Ferrarini
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Gli interessi orientano i comportamenti umani: le persone tendono ad adottare i comportamenti che promuovono interessi percepiti come intensi, perché sono strategie che soddisfano bisogni rilevanti. Una buona metodologia di identificazione del rischio di corruzione, quindi, deve in un certo senso prendere in considerazione il nesso che lega dimensione organizzativa e dimensione relazionale.